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Vite di Madri

 

SINOSSI

 

Vite di Madri. Storie di ordinaria anormalità” è un romanzo che si snoda attraverso tredici storie di donne, le quali sembrano legate fra loro, apparentemente ed inizialmente, solo da un percorso di infertilità.

L’incipit e la conclusione, entrambe affidate ad un io narrante che si rivolge direttamente al lettore, spiegano lo svilupparsi del progetto dell’autrice, anch’essa infertile, la quale si è cimentata nella raccolta di centocinquanta testimonianze vere, nell’elaborazione dell’intero materiale, ricevuto tramite e-mail.

Il libro nasce, dunque, con l'intento di veicolare un messaggio atto a coinvolgere l’intero universo femminile e a dar voce, al contempo, ad una minoranza.

 

Il corpo del testo è, invece, costituito da brevi interventi biografici, che si rivelano stralci intesi e coinvolgenti, da leggere tutti d’un fiato.

L’obiettivo principale delle protagoniste è essere lette, anzi ascoltate e capite, non in qualità di vittime, ma di vincitrici. Alcuni episodi sono un, cosiddetto, “calcio nello stomaco”, ma, se si impara a ingoiare e digerire, tutto può nutrire.

Sebbene l’infertilità riguardi solo il venti per cento della popolazione femminile, tutte le donne sono congiunte le une alle altre, in quanto sorelle, ossia figlie di Eva, l’eroina che, con il suo primo gesto, l’assaggio e l’offerta del frutto proibito, condensa in sé colpa e merito, trasgressione e progresso.

Senza tale disobbedienza nulla sarebbe cominciato, né la morte né la Storia. E senza di essa non ci sarebbero Madri. E non ci sarebbero, paradossalmente, sterili, come lo diventano tutte, metaforicamente, quando vengono mutilate nell’anima, quando i doveri sono aggiunti e i diritti sottratti.

In verità, tutte le Donne sono Madri.

 

Al termine del romanzo è inserita una breve appendice, curata dalla D.ssa Sabina Cedri, sulla rappresentazione della maternità presso i media.

 

 

Emma Fenu

Storie di ordinaria anormalità

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