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Recensione di Cristina Biolcati

  • Immagine del redattore: Emma Fenu
    Emma Fenu
  • 10 mag 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

Emma Fenu, "Le dee del miele", Milena Edizioni, 2016.




Il suo grembiule avrebbe prima puzzato d’olio, poi tamponato acqua e sudore, infine pulito sangue di ginocchia sbucciate, ma il suo cuore avrebbe emanato profumo di rosa. Neppure un’ape avrebbe potuto resisterle, per suggerne l’arcano di essere, senza cognizione, Dea.

Le dee del miele


Dopo “Vite di madri” torna la scrittrice di origini sarde Emma Fenu, con un altro romanzo che parla di donne. Come ape operosa, che secerne nutrimento, la donna ha da sempre un ruolo faticoso e privilegiato, essendo dispensatrice di vita.

“Le dee del miele” (Milena Edizioni, aprile 2016) è la storia di una saga familiare tutta al femminile, che si snoda lungo il Novecento.Ambientato in Sardegna, terra natale dell’autrice, è il frutto di una vincente alchimia generata da eventi reali, autobiografici, e voli pindarici che denotano una fervida fantasia.

Non importa fare una distinzione, e non è questo il punto, così come afferma Emma Fenu nella sua Introduzione.


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Cristina Biolcati,

poetessa, scrittrice, recensore, blogger



illustrazione: Holly Sierra



 
 
 
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