"Vite di Madri", recensione di Tiziana Viganò
Il primo libro di Emma Fenu è una narrazione di 12 storie di donne legate tra loro con titoli di fiabe e di libri, con riferimenti letterari e citazioni che arricchiscono la narrazione dandogli spessore e si chiude con un saggio con le rappresentazioni della maternità.
I racconti di donne-figlie-madri si sviluppano come in rito sacro, ancestrale, con personaggi che si muovono come in una tragedia greca, ma che alla fine, invece di soccombere al Fato, trovano sempre la capacità e le risorse per risolvere i problemi e rinascere, con modalità ben diverse da quelle delle Eroine dell’antichità.
Le donne risorgono dalle ceneri, si trasformano in altro, si sollevano dal baratro: questa loro immensa e infinita capacità di creare e di ricrearsi, adattandosi come fluidi alla realtà, è la loro caratteristica fondamentale, quella che le rende differenti dagli uomini, più simili a un forte e duro cristallo che è per sua intrinseca natura fragile. Chi è capace di dare la vita e farla crescere, nutrendola di sé ha una capacità creativa infinita e una sapienza innata di resurrezione.
Nell’opera corale, nata dalla volontà della scrittrice di raccogliere le esperienze di altre donne, possiamo ritrovarci e trovare altre compagne di vita, rispecchiarci, riconoscerci e guardarci negli occhi per capire meglio la nostra Natura: tutte legate insieme da mille fili invisibili, magici, che ci rendono più solide.
Gli uomini che leggono queste pagine potranno trovare spunti di riflessione per capire un mondo molto più complicato del loro, così razionale e lineare, ma anche così indispensabile al femminile così complesso, per equilibrarlo.
Le parole scorrono senza intoppi in mille e mille rette e curve, nei segni di cui è fatta una scrittura a mano che rispecchia la personalità della scrittrice: si formano e si riformano inglobando i simboli che diventano realtà e la realtà che diventa simbolo. Il linguaggio è poetico e drammatico,una drammatica poesia.
Il ritmo è incalzante: una lettura che dà una forza che già esiste, ed una energia che dà impulso alla messa in atto.
Le metafore, potenti e terribili mettono immediatamente a contatto con quello che vogliono esprimere: lo vedi lo senti lo provi ci sei dentro. Spesso grondano di lacrime e sangue, elementi che da sempre accompagnano la vita e l’anima femminile e, per la Natura stessa delle donne, vengono usati per concimare e vivificare una nuova vita e trasformarla in una nuova realtà.
E come il Chaos – il Vuoto primordiale, origine di tutto ciò che non c’era – ha bisogno di Gaia “dall’ampio petto”, la Madre Terra, per generare il mondo naturale* , così
“Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella danzante” (F.W.Nietzsche)
Consiglio di lettura:
Un libro che ho letto senza fermarmi, coinvolgente, interessante, affascinante: fin dalle prime pagine sono entrata in quel mondo e sono riuscita a staccarmene solo a tarda notte, per riprenderlo al mattino, subito.....non succede spesso! E' adatto a tutte le donne, ma lo consiglio agli uomini che hanno voglia di capirci e di accettarci nella nostra (difficile) diversità.
Tiziana Viganò